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SAVE THE CAT - BEAT 06 - BREAK INTO TWO ma potere chiamarlo: Inizio del Viaggio

  • Immagine del redattore: Gero Giglio
    Gero Giglio
  • 11 feb 2021
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 13 feb 2021


Anche se questo è solo un Beat di passaggio, ci sono un sacco di cose che debbono accadere qui... e non sto parlando del film ma del lavoro che tu, sceneggiatore, devi fare.


Ci sono un sacco di quesiti a cui dovrai rispondere. Andiamo quindi a esaminare insieme questa scheda:

Come hai appena letto, è una scheda piena di domande e tu, prima che lo spettatore, dovrai rispondere a ogni quesito.



Partiamo dalla parte sinistra della scheda: quel grosso WANT in grassetto non è lì solo per fare scena: è lì perché tutto, come nella vita vera, viene azionato da un BISOGNO o, come quasi sempre accade: un'IMPELLENZA.

Il Bisogno, che sia interno o esterno. Che ci stia costringendo o invitando. Che sia ciò di cui abbiamo bisogno o solo ciò che desideriamo... che, il più delle volte, scopriamo alla fine che non era ciò di cui avevamo bisogno. Ma lo scopriremo solo vivendo e arrivando alla fine del nostro viaggio! Questo è il motore che spinge l'eroe a partire e a mettersi in azione.



Se ci fai caso, nella scheda c'è una parola fra parentesi: EXTERNAL. Non c'è scritto INTERNAL. Il motivo di questa mancanza è semplice: uno in pace con se stesso, che ha tutto dalla vita ed è felice così come sta, senza nessuno che gli rompa le scatole e spezzi il suo equilibrio è l'unica tipologia di personaggio ad avere un impulso interno, ovvero: quello di continuare a stare in questo stato di quiete permanente. E BASTA!


Ora ti faccio una domanda: se non ci sono stimoli esterni al cambiamento quanto sarà interessante raccontare la storia di questo personaggio? te lo dico subito: ZERO!


La pace è la cosa più noiosa da raccontare.


Non troverai mai un racconto che parla di uno completamente felice e in equilibrio con il resto del mondo. Neanche Siddharta è così. Nel suo percorso per l'illuminazione ne ha passate di cotte e di crude e, giustamente, il racconto si interrompe quando ci è riuscito, diventando mito e affidando al mondo la sua figura, sulla quale saremo poi noi, per niente illuminati, a dissertare. E poi, se uno è così felice e appagato che bisogno ha di raccontarlo al prossimo? Anche qui ZERO DI ZERO!


Guardiamo adesso in alto nella scheda:

Quale risultato tangibile può raggiungere?

La domanda è semplice. Non lo dimenticare: ti trovi all'inizio del secondo atto.


L'eroe non deve subito realizzare tutto (altrimenti finisce il film e arrivano i titoli di coda) ma deve arrivarci per gradi. Ti viene anche dato un suggerimento: quali sono gli obiettivi realistici che, in questa fare (l'arrivo all'Atto II) l'eroe può perseguire?


Ecco un esempio che serve a fare anche il recap dell'Atto I, facendo vedere come si compila correttamente la scheda arrivati fino a questo Beat:


STAR WARS del 1977 regia di George Lucas

Nel film di Lucas, tutto questo accade esattamente in 42 minuti. Il primo atto si conclude con... lo vedremo fra poco, perché c'è ancora da decidere quale possa essere l'obiettivo che l'eroe (Luke) può raggiungere. Ed è già indicato nel setup (l'Allestimento), prima che tutto il bordello capiti e gli sconvolga l'esistenza con la morte degli zii.


Luke, già dal principio voleva abbandonare questo luogo (Tatoonie) e ora lo può e lo DEVE fare, non solo più perché si annoiava (Bisogno) ma perché qui c'è in gioco il destino della Galassia (Impellenza).


Quindi: quali sono gli obiettivi che "ragionevolmente" può raggiungere Luke? Semplice: trovare un modo per lasciare il pianeta! E l'unico luogo che può fare al caso suo è una città, Mos Eisley che, nelle parole del suo mentore Obi Wan Kenobi viene presentata così: "Non troverai mai un covo di feccia e di malvagità peggiore di questo posto."


E qui si arriva all'ultima sezione di questa scheda:

PROBLEMA!

Quello che, al momento, sembra insormontabile. Per Luke è rappresentato dalla Resistenza che combatte contro l'Impero con l'obiettivo di distruggerlo. Al momento, per Luke è una roba impensabile: già gli hanno appena distrutto la famiglia (e noi, pubblico, abbiamo visto che l'Impero ha la forza di distruggere persino un pianeta intero in un sul colpo!). Quindi si torna sempre lì: all'Esposizione del Tema che recita:


TANTO TEMPO FA IN UNA GALASSIA LONTANA LONTANA... C'ERA UN IMPERO MALVAGIO CHE ANDAVA SCONFITTO


E Luke, ora, porta con sé i droidi che l'Impero sta cercando così pervicacemente. Nella sezione PROBLEMI scriverai:


L'Impero dà là caccia ai droidi e quindi anche a Luke che ce li ha con sé.


Normalmente, in una sceneggiatura standard da 110 pagine, tutto questo succede a pagina 25. Per Snyder Pagina 25, in una sceneggiatura, è il primo posto dove i produttori vanno a leggere per vedere cosa accade.


Lì, il produttore (colui che deve decidere se il tuo progetto merita la scommessa dei suoi soldi) va alla ricerca di due cose e vuole sapere se:


  1. Se succede qualcosa

  2. Se lo sceneggiatore sia consapevole che DEBBA succedere qualcosa (e per il produttore si intende: qualcosa di grosso)


Perché se lo aspetta... a Pagina 25.


Come ho già detto, l'interruzione dell'Atto è il momento in cui lasciamo il vecchio mondo, affermiamo la tesi ed entriamo in un mondo che ne è la versione che, se non capovolta, ne è la sua antitesi. Ma poiché questi due mondi sono così diversi, l'atto di entrarvi deve essere ben definito.


Molto spesso, quando scrivo una sceneggiatura, mi accorgo che il passaggio al secondo atto è vago e che l’eroe e solo trascinato dagli eventi senza libero arbitrio.


Ed è questa la parola chiave: LIBERO ARBITRIO!


Abbiamo visto che la causa che muove tutto è sempre e invariabilmente un elemento esterno. Un qualcosa che mina la stabilità e rompe il giocattolino dell'eroe, l'eroina o del gruppo di eroi costringendoli a muoversi. Qui il libero arbitrio regna sovrano e SOLO chi porta avanti la storia e del quale bramiamo sapere il come lo faccia, può avere l'ultima parola. Possono anche scegliere di non fare nulla... ma è comunque una scelta!


Il Libero Arbitrio è ciò che rende il tuo personaggio VIVO. Anche quando prende la decisione sbagliata. Quella che tu, spettatore, guardi e dici "Ma no!!! Perché lo hai fatto?"


L'eroe non può essere solo attirato, ingannato o trascinato nel secondo atto: deve scegliere di farlo, coscientemente anche correndo dei rischi o mettendo in discussione tutte le sue certezze.


L'eroe deve prendere la decisione da solo. Questo è ciò che lo rende un eroe: essere artefice del suo destino.


Prendi Star Wars. L'evento che spinge Luke Skywalker nel suo viaggio, dopo che i suoi zii che gli fanno da genitori sono stati uccisi, prende da solo la decisione. Luke non può svegliarsi sull'astronave di Han Solo chiedendosi come abbia fatto ad arrivare lì, deve scegliere di andarci.


Il tuo eroe, la tua eroina o il tuo gruppo di eroi devono fare lo stesso.


Per concludere: l'ingresso al Secondo Atto è come il bridge in una canzone che, mascherando il passaggio da un motivo a un altro (anche se completamente diverso dal precedente), serve per amalgamare la melodia completa, dandole un senso di continuità.


Spesso, il bridge viene utilizzato per rilasciare la tensione accumulata durante il ritornello, ma non è detto: potrebbe essere utilizzato per aumentare ancora di più la tensione... come la quiete prima della tempesta!


Quindi: fallo suonare bene 'sto bridge!


E ora, come premio per essere arrivati alla fine della dispensa, ti lascio con uno scorcio della lussureggiante vita su Tatooine!

Al prossimo Beat!



 
 
 

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