SCRITTURA: AZIONE CHE CAMBIA LA REALTÀ
- Gero Giglio
- 24 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min

C'è una teoria filosofica che si occupa della natura e delle funzioni del linguaggio umano. Sviluppata dal filosofo britannico J.L. Austin durante gli anni '50, questa teoria sostiene che il linguaggio non è semplicemente un mezzo per comunicare informazioni, ma è anche un modo per agire e influire sul mondo.
Secondo Austin, quando parliamo o scriviamo, non facciamo semplicemente trasmettere informazioni, ma compiamo degli Atti Linguistici che hanno un effetto reale nel mondo.
Gli Atti Linguistici sono azioni compiute attraverso il linguaggio, che hanno un effetto reale nel mondo. Secondo Austin, ogni volta che parliamo o scriviamo, compiamo degli atti linguistici che hanno conseguenze pratiche oltre a trasmettere informazioni.
Gli atti linguistici possono essere di diversi tipi, a seconda della loro funzione e dell'effetto che hanno.
ATTI PERFORMATIVI E RAPPRESENTATIVI
Per esempio, gli Atti Performativi sono atti linguistici che hanno un effetto pratico nel mondo. Quando diciamo "ti sposo" durante un matrimonio non stiamo solo comunicando un'informazione, ma stiamo anche promettendo di sposare qualcuno, quindi di compiere un'azione. Il dire equivale al fare.
Gli Atti Rappresentativi sono atti linguistici che descrivono o rappresentano il mondo, come ad esempio quando diciamo "il cielo è nuvoloso". È come se dicessimo al cielo: "Io ti vedo, tu esisti in questo stato."
Gli Atti Espressivi sono atti linguistici che esprimono emozioni o sentimenti, come ad esempio quando diciamo "sono arrabbiato". Non comunichiamo solo uno stato d'animo, incarniamo al 100% quello stato d'animo.
GLI ATTI NELLA SCRITTURA
Gli atti linguistici hanno quindi un ruolo importante nella nostra vita quotidiana e nella nostra interazione con gli altri.
La teoria degli atti linguistici di Austin ha avuto un grande impatto sulla filosofia del linguaggio e sulla teoria della comunicazione, e ha dato luogo a un ampio dibattito e a diverse scuole di pensiero. Tuttavia, la teoria di Austin è stata anche criticata per alcune sue assunzioni e per la sua enfasi sul ruolo del contesto nell'interpretazione degli atti linguistici.
Secondo Austin, il significato di un atto linguistico dipende dal contesto in cui viene pronunciato, e questo può rendere difficile determinare il significato di un atto linguistico in assenza di un contesto adeguato.
Inoltre, alcuni filosofi hanno sostenuto che la teoria di Austin sottovaluta l'importanza del contenuto informativo del linguaggio e che non tiene sufficientemente conto del ruolo della grammatica e della sintassi nel determinare il significato delle parole.
Altre critiche alla teoria di Austin riguardano il fatto che essa si concentra principalmente sugli atti linguistici indipendenti, trascurando gli effetti che gli atti linguistici possono avere sugli altri atti linguistici e sulla conversazione nel suo complesso. Inoltre, alcuni filosofi hanno sostenuto che la teoria di Austin non tiene sufficientemente conto del ruolo della cultura e della storia nell'interpretazione degli atti linguistici.
Trasferendo tutto questo nella nostra scrittura, la valenza di "atto" di ogni frase che scriviamo necessita un contesto ben preciso. Se noi siamo i primi a non conoscerlo, la nostra scrittura sarà priva di anima e, difficilmente, i concetti che esprimeremo usciranno dalle nostre pagine.





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