I 3 ATTI CINEMATOGRAFICI spiegati con Jurassic Park: Introduzione
- Gero Giglio
- 19 mag 2021
- Tempo di lettura: 4 min

JURASSIC PARK E IL BROCCOLO ROMANO SONO UGUALI
No, non sono improvvisamente impazzito! Sto dicendo una cosa che, per quanto possa sembrare folle, ha il suo perché...
Da una parte abbiamo un film campione di incassi
Dall'altro un vegetale di largo consumo, ottimo in padella
Ok, prima di internarmi nel matticomio permettetemi almeno di presentarvi il...
SUPER BROCCOLO ROMANO!

Il SUPER BROCCOLO ROMANO è ricco di fibre e proteine e sali minerali come potassio, calcio, magnesio e fosforo... ed è uno degli alimenti dove è più evidente la meraviglia della Sezione Aurea!
Purtroppo queste sono solo pillole di scrittura, quindi non c'è il tempo di approfondire cosa sia: vi basti sapere che il Broccolo Romano è stato oggetto di osservazioni nella "Naturalis Historia" Plinio il Vecchio per la composizione matematica perfetta con cui cresce in spirali infinite, sempre in proporzione e seguendo quella che, nel XIII secolo, venne codificata nella famosa Sequenza di Fibonacci.

Come il super Broccolo Romano, molti altri elementi in natura si sviluppano con questa armonia, persino le storie che raccontiamo ne seguono il perfetto percorso e, su tutti, i racconti divisi in 3 ATTI.
3 ATTI... E PERCHÈ NON 4, 5 O 6?
È una domanda legittima e per rispondere devo introdurre due dei più importanti protagonisti della storia del narrare le storie.
Sto parlando di Aristotele e del suo epigono Trissino.

Aristotele, chi più chi meno, sa chi sia: grande filosofo greco che nella sua Poetica (334 e il 330 a.C) un trattato didattico esamina la tragedia e l'epica affermando che:
«la favola deve essere compiuta e perfetta»
...e avere quindi unità con: un inizio, uno svolgimento e una fine.
Semplicissimo!
Ma bisogna aspettare più di 1800 anni prima che qualcuno formalizzasse questo concetto che, di fatto, era già utilizzato da tutti i drammaturghi senza dargli un nome preciso... era, come dire: NATURALE scrivere in quel modo!
Così, ispirato alla Poetica di Aristotele, il paradigma dei tre atti viene decodificato nel 1514 dall'autore e critico Gian Giorgio Trissino (1478-1550) che introdusse, per la prima volta, il concetto di UNITÀ ARISTOTELICHE nella sua tragedia in versi vuoti, Sofonisba.

Il poeta rinascimentale affermò che questa scelta fu dovuta all'aver seguito gli insegnamenti di Aristotele. Tuttavia, Trissino non ebbe mai accesso alla Poetica di Aristotele. Questa sua suddivisione la dedusse da ciò che è stato in grado di raccogliere dal libro di Aristotele, Retorica.
Da allora quelle unità narrative sono comunemente chiamate: Unità (Pseudo) Aristoteliche e a sono arrivate a noi nella forma che tutti conosciamo: I 3 Atti.
La parola "Pseudo" è doverosa, perché Aristotele non ha mai concepito le sue unità in questo modo e quelle che sono arrivate fino a noi sono una deduzione dal suo lavoro... e manco dal testo giusto in cui Aristotele ne faceva cenno!
Ma questa intuizione di Trissino fu talmente "fortunata" che, ancora oggi, gli atti che funzionano meglio (dove "meglio" è la facilità di riproduzione su vasta scala di un racconto) sono i 3 che compongono il 95% delle storie che ascoltiamo, vediamo o giochiamo.
Vari autori nei secoli, con più o meno successo, hanno utilizzato più dei tre atti ma erano persone del calibro di... Shakespeare!
Tornando a noi, la suddivisione in Tre Atti, ancora oggi, ha:
► Una parte iniziale di media durata: Unità di Luogo
► Una parte centrale di lunga durata: Unità di Tempo
► Una parte finale di breve durata: Unità di Azione
Nelle recenti dispense che ho creato sul questo sito, ho parlato del Manuale di Sceneggiatura di Blake Snyder Save the Cat. E, anche lì, la struttura in 3 Atti - senza che venga spiegato perché - è figlio dell'intuizione prima di un filosofo di più di 2300 anni fa e poi di un suo fan sfegatato di 1500 anni fa.
Un Triangolo... MAGICO!
Se volessimo rappresentare graficamente questi tre atti c'è una figura che ne identifica la perfezione e, soprattutto, la sua proporzione aurea che, udite udite, è la vera, semplice e arciconosciuta formula magica per creare una storia di successo!

Come si può subito notare, le 3 unità di Luogo, Tempo e Azione sono in perfetta proporzione e la loro lunghezza richiama proprio quella Sezione Aurea che ho citato all'inizio. Sì, proprio quella che il Broccolo Romano segue nella sua crescita.
Quindi, le tre unità non sono di quelle lunghezze (pagine, minutaggi o gameplay) per caso ma sono una conseguenza "naturale" di una meccanica perfetta che segue anche il ciclo vitale di tutti noi. Da lì non si scappa!
Conoscerne il segreto fornisce una marcia in più rispetto agli altri. Decodificarle, ci fornisce le chiavi per costruire la nostra storia perfetta!
SPOILER ALERT !!!
Nell'Unità Azione (Atto III) si può subito vedere che il Climax arriva dopo uno svolgimento temporale preciso e Jurassic Park (ma soprattutto il montatore) ne ha tenuto grandissimo conto mettendo esattamente (al secondo) lì il momento di massima tensione del finale. Ma di questo ne parlerò nella dispensa che lo riguarda... l'ho detto solo per ingolosire un po'!
COSA CI SARÀ NELLE DISPENSE?
Ognuna delle 3 dispense analizzerà le tre unità Aristoteliche arrivate ai giorni nostri come semplici Atti, spiegando in modo semplice la loro funzione, il loro perché, la loro importanza strategica e la filosofia che li permea.
Il tutto, declinato nella forma d'arte cinematografica attraverso l'analisi di uno dei film che ha cambiato il volto della cinematografia stessa: Jurassic Park.
Capiremo cosa sono quei Giri di Boa (oggi conosciuti come: Plot Point) che, paragonabili a una regata narrativa, siano le svolte che servano alla continuazione della narrazione.
Grazie al triangolo magico vedremo insieme perché - e come - questi 3 Atti, se affrontati con un minimo di consapevolezza, possono essere il nostro tramite perfetto nel produrre una storia di senso compiuto che non sia solo un esercizio di stile ma una narrazione che meriti di essere messa su pellicola e trasformata in film per il grande pubblico.
Preparatevi, perché è davvero una specie di magia!
Keep in touch!

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